Oggi la notizia del giudizio negativo dell’agenzia di rating Moody’s sul Sistema Italia. Proprio oggi mi arriva anche una mail con un giudizio su alcune realtà produttive italiane del tutto diverso…
A fine maggio abbiamo ospitato nei nostri uffici a Milano un gruppo di studenti della Ecole de Management di Grenoble, in una visita studio a diverse società di consulenza italiane organizzata dalla Scuola e da APCO. E’ stata una occasione per incontrare e confrontarsi con un gruppo di giovani provenienti da tutti i continenti che dopo un percorso di formazione superiore stanno per intraprendere un percorso professionale nel mondo della consulenza. Come raccontano loro ‘An expedition that would turn 15 MSc in Management Consulting and MBA students from every major continent into international job candidates, better prepared to deal with the triumphs and perils of management consulting’. Ci hanno fatto molte domande, puntuali ed interessanti, e hanno mostrato non solo di apprezzare molto il nostro lavoro, ma anche di saperne cogliere le peculiarità e le criticità.
La loro personale valutazione dello spicchio di Italia che hanno incontrato a Milano è estremamente positiva, come racconta Preethi, la studentessa indiana che tra le altre ha partecipato al nostro incontro.
Al di là del comprensibile orgoglio per le cose che dicono di noi (“It was inspiring to note how innovative and process-driven even a boutique consultancy can be and discover the intricacies of client retention thorough relationships, referrals and networking” ), le opinioni degli studenti di Grenoble sulle esperienze di consulenza italiane sono davvero molto confortanti, e ci invitano a continuare nel solco dell’innovazione e della ricerca.
Certo il giudizio degli studenti non sposterà quello di Moody’s …
Donne ai posti di comando
Posted in Commenti, tagged Donne, Pubblicato da Francesca, Quote rosa, Talenti on 4 aprile 2011| 1 Comment »
Il Senato ha approvato la legge sulle quote rosa, che prevede l’obbligo per le aziende quotate e ad ammistrazione statale dell”inserimento di almeno il 30% di donne nei consigli di amministrazione entro lo scadere di due mandati.
In questo momento le donne presenti nei CdA sono il 6,8%: significa che entro il 2015 più di 700 donne potranno dare il loro contributo in CdA del settore pubblico e privato. Vi state maliziosamente chiedendo con quali criteri saranno scelte? Non fate della facile ironia, ci sono moltissime donne che hanno già le competenze e le capacità, si tratta soprattutto di aiutarle a rendersi più visibili … e non semplicemente andando in televisione o alle feste ‘giuste’!
Due associazioni si sono già mosse nella giusta direzione, mettendo a disposizione delle imprese liste selezionate di donne che si sono candidate, forti delle loro competenze ed esperienze.
La prima iniziativa, promossa dalla Professional Women Association di Milano, si chiama ‘Ready for Board Women’. PWA, in collaborazione con l’Osservatorio sul Diversity Management della SDA Bocconi, ha diffuso per il secondo anno consecutivo un Dossier che vuole dare visibilità a donne idonee per profilo, esperienze, competenze a entrare nei boards, nella convinzione che la scarsa presenza delle donne nei ruoli di indirizzo, di guida e di controllo delle istituzioni non dipende dalla mancanza di donne qualificate. Le donne preparate e motivate per assumere quei ruoli esistono, semplicemente non sono state ancora chiamate per quei compiti e loro purtroppo, non si sono fatte avanti. Il Dossier è pubblico e viene aggiornato da un Advisory Board che si occupa di vagliare le candidature con criteri rigorosi e di renderle così disponibili per le nomine dei prossimi CdA.
L’altra iniziativa è della Fondazione Bellisario, che attraverso ‘100 curricula eccellenti‘, ha selezionato tra 1700 candidature 1300 profili di donne ritenute idonee a ricoprire incarichi all’interno dei Consigli di Amministrazione, messi a disposizione delle Aziende. Criteri di selezione e requisiti fondamentali? Seniority (comprovata esperienza e anzianità lavorativa), onorabilità e reputazione. Fattori qualificanti gli incarichi in cda e associazioni, soprattutto quelli ad elevata responsabilità gestionale, e il fattore internazionalità.
Ci sono molte donne che hanno la ‘stoffa’ per stare ai posti di comando, ed il loro contributo è indispensabile: si tratta di avere spazio, ma anche di prendersi lo spazio!
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