Il lavoro per le persone svantaggiate e disabili è un diritto o un gesto di beneficenza? A Vercelli pensano che sia un diritto, ed è per questo che il Servizio lavoro della Provincia ha realizzato il progetto Vercellinrete, con l’obiettivo di ‘attivare’ la rete di attori e di opportunità in grado di offrire lavoro anche alle persone che hanno normalmente meno possibilità di accedere al famigerato mercato del lavoro. Che cosa è emerso dal progetto di Vercelli? Alcune buone regole che sarebbe utile applicare in questi casi
- coinvolgimento degli attori delle politiche territoriali (enti locali, aziende, terzo settore) in una progettazione finalizzata ad una partecipazione attiva e non adempitiva: ovvero “vogliamo ottenere risultati, non fare finta facendoci belli…”
- attenzione ai bisogni degli stakeholder per individuare soluzioni innovative che consentano la definizione di politiche capaci di fornire le risposte sia ai bisogni dell’utenza che a quelli delle organizzazioni coinvolte: in soldoni, non si tratta di fare beneficenza, ma di ottenere un vantaggio reciproco!
- integrazione fra settori che tradizionalmente non dialogano: in Italia disabili e svantaggiati scontano la mancata integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche sociali; a Vercelli si è cercato di lavorare in modo sinergico, in modo da offrire soluzioni integrate tra servizi del lavoro e servizi sociali
- animazione della rete promuovendo la collaborazione e l’integrazione fra i partner progettando insieme le procedure e cercando di risolvere insieme difficoltà organizzative, vincoli tecnici, differenti approcci alla gestione degli inserimenti lavorativi
- monitoraggio e valutazione qualitativa e non adempitiva dei progetti vedere che cosa ha funzionato e che cosa no, evitando di farsi schiacciare dai vincoli procedurali e rendicontativi di stampo prettamente burocratico
Una descrizione più approfondita del progetto qui