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Posts Tagged ‘Consulenza’

Sacro profanoCi siamo spesso posti un quesito: ma chi opera per produrre un valore sociale e non lesina energie per la messa a punto e lo sviluppo dei progetti, può tralasciare di preoccuparsi della redditività delle proprie iniziative? Può trascurare di ottimizzare l’utilizzo delle proprie risorse e di capire dove è meglio investire e come, tralasciando progetti appaganti sotto il profilo ideale, ma negativi da un punto di vista economico?
Quando abbiamo conosciuto lo staff della cooperativa Liberi Sogni abbiamo realizzato che la stessa domanda se la stavano ponendo anche loro.

La cooperativa ha compiuto in questi anni un percorso di sviluppo significativo, tuttavia da qualche tempo ha cominciato ad interrogarsi sulle scelte effettuate rendendosi conto che  certi strumenti non riguardano solamente il mondo del profit, ma a volte occorre entrare nella logica di integrare il “sacro” con il “profano”, pur senza snaturare la propria identità. Occorre inoltre capire se, una volta maturati in questa consapevolezza, non possa essere utile ricorrere ad un supporto consulenziale per intraprendere un percorso di analisi che difficilmente potrebbe essere condotto solamente con le proprie risorse.
Ecco come è nata la collaborazione tra SLO e Liberi Sogni; ve la raccontiamo attraverso la testimonianza di Matteo Rossi, Presidente della cooperativa, con la speranza di fornire, a chi avrà la pazienza di leggerla, utili spunti e stimoli per la propria attività.

 

“Liberi Sogni è una cooperativa sociale di tipo A che dal 2006 opera nei territori della Brianza e delle Province di Lecco e Bergamo e, rivolgendosi in particolare a bambini e ragazzi, promuove progetti socio educativi, culturali e di educazione ambientale nella Valle San Martino.

In questi 10 anni e più di attività la Cooperativa ha sviluppato un trend di crescita notevole del suo fatturato, nonostante una crisi congiunturale e settoriale che non accenna a fermarsi. Questo è stato possibile grazie alla diversificazione e specializzazione della propria offerta e alla crescente differenziazione delle fonti di entrata.

Tale crescita ha tuttavia aumentato la complessità delle attività e dei progetti gestiti con ripercussioni importanti sull’organizzazione, che si è trovata a dover sostenere un notevole aumento del carico di lavoro; tale aumento ha inoltre portato a una difficoltà crescente a sviluppare e mantenere un solido sistema di controllo di gestione che consentisse di dare visibilità alla redditività dei singoli progetti.

La consapevolezza della situazione che si è venuta a creare ha portato i soci a ritenere opportuno l’affiancamento di un consulente che ci aiutasse a rivedere l’organizzazione del lavoro e i processi di gestione e controllo interni allo scopo di acquisire consapevolezza sui livelli di valore raggiunti e di perseguire la sostenibilità economica della Cooperativa nel tempo.

Abbiamo così deciso di iniziare un percorso di accompagnamento con un consulente di SLO, Lucio Valdata, che ha previsto come prima cosa un’analisi approfondita dei bisogni della cooperativa e del contesto in cui opera; una volta chiariti gli ambiti dell’intervento e messi a punto gli obiettivi, Lucio ci ha proposto una metodologia di lavoro che è stata condivisa con lo staff.

Ci siamo dunque inoltrati nel faticoso processo di analisi delle attività svolto passo per passo dai diversi coordinatori con la supervisione del consulente: la finalità è stata di identificare il profilo economico delle singole iniziative che caratterizzano i progetti, approccio che ha permesso di evidenziare le aree deboli, ma anche le potenzialità non ancora pienamente sfruttate.

E’ così stato possibile delineare prime ipotesi di interventi strategici la cui messa in opera potesse limitare tali debolezze e rafforzare ulteriormente le aree profittevoli, contribuendo a una migliore sostenibilità economica della cooperativa.

Non è stato un percorso facile, perché abbiamo dovuto rimettere insieme pezzo per pezzo tutte le nostre attività e risorse, senza perdere di vista il quadro d’insieme della cooperativa.

Alla fine, grazie al lavoro dei coordinatori e dello staff e alla costante supervisione e supporto di Lucio, il risultato è stato un modello di controllo di gestione integrato nel nostro contesto organizzativo e funzionale al monitoraggio delle nostre attività.

Il quadro di analisi che abbiamo ricostruito ci permette infatti una maggiore consapevolezza dell’andamento delle iniziative rispetto agli obiettivi prefissati e rende possibile un’attività previsionale di quante siano le risorse messe in gioco nei singoli progetti e di quale sia l’impatto di ciascuno di questi nell’economia generale della Cooperativa.

Confidiamo che lo strumento realizzato assieme ad SLO sia inoltre un valido supporto per incrementare la nostra efficienza organizzativa ed indirizzare le nostre strategie; al termine del percorso ne abbiamo pertanto sottolineato l’importanza all’interno del gruppo di lavoro della Cooperativa responsabilizzando ciascun coordinatore ad utilizzarlo come leva per una gestione più responsabile dei progetti affidati.

Siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga, ma siamo anche fiduciosi che ci siano ora le condizioni per cogliere la sfida dello sviluppo e della sostenibilità, tema a cui le cooperative sociali sono costantemente chiamate a rispondere”.

 

Lucio Valdata
Consulente SLO
www.slosrl.it


Matteo Rossi
Presidente Liberi Sogni
www.liberisogni.org

 

 

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250px-Escher_WaterfallNel mondo delle cooperative sociali si respira un’enorme diffidenza verso tutto ciò che è vendita, figuriamoci verso il marketing che si occupa di strategie commerciali, della comunicazione e della gestione dell’immagine.
Si potrebbe quasi dire che parlare di marketing ad un cooperatore è quasi come sventolare un drappo rosso davanti agli occhi di un toro, una sorta di provocazione culturale. Eppure a Trento un gruppo composto da direttori, responsabili sociali, coordinatori di cooperative B ha deciso di partecipare ad un corso di formazione per approfondire temi che riguardavano macrostrategie, mappa strategica, segmentazione, posizionamento , differenziazione fino alla definizione del piano di azione.
Ma perché 7 persone hanno sottratto all’attività della propria cooperativa ben tre giornate per ragionare su questioni che di solito si pensa riguardino le imprese? Anche se poi succede che nel mondo aziendale si pensa che con questi temi abbiano a che fare soprattutto le grandi organizzazioni.
La scelta del consorzio ConSolida è stata di accettare la provocazione culturale investendo su un tema che si pensa riguarderà in modo significativo la cooperazione sociale nel prossimo futuro. E allora la referente dei servizi per l’inserimento lavorativo si è data da fare per convincere alcune cooperative a sperimentare questo tipo di iniziativa.
Non ha dovuto faticare molto perché curiosità e voglia di conoscere nuovi modi per estendere il proprio mercato hanno spinto figure di responsabilità delle B trentine a partecipare al corso.
Nell’impostazione del corso si è volutamente evitato un approccio teorico ma si è lavorato sui temi che riguardano il mercato delle B ed il territorio in cui operano. E’ emersa la possibilità per le cooperative di individuare le opportunità dei mercati attraverso un approccio professionale e non episodico.
Cosa potrebbe servire ancora? Un ragionamento ancora più circoscritto, legato allo sviluppo di un business che riguardi qualche cooperativa che intenda dotarsi di un metodo di lavoro finalizzato a individuare una strategia per valorizzare i propri servizi o la propria produzione. Che intenda fare un salto di qualità nella ricerca di nuovi clienti, programmando le politiche commerciali. Anche se poi il commerciale è uno solo che fa anche il presidente e magari gestisce anche i conti della cooperativa.
Il salto di qualità riguarda l’efficacia delle iniziative, il metodo che si intende acquisire basato sulla continuità, sulla consapevolezza della richiesta dei clienti e non sull’intuito e l’episodicità nella gestione delle relazioni con i propri clienti, magari indagando anche i clienti potenziali, quelli che potrebbero acquisire i nostri prodotti e servizi.
Insomma in Trentino se ad un cooperatore di una B si parla di marketing è possibile che ci si senta rispondere che non è ancora soddisfatto del proprio piano operativo e che la differenziazione dei prodotti richiede ancora uno sforzo in più.
Così in Trentino. E nel resto d’Italia?
Ettore

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Oggi la notizia del giudizio negativo dell’agenzia di rating Moody’s sul Sistema  Italia. Proprio oggi mi arriva anche una mail con un giudizio su alcune realtà produttive italiane del tutto diverso…

A fine maggio abbiamo ospitato nei nostri uffici a Milano un gruppo di studenti della Ecole de Management di Grenoble, in una visita studio a diverse società di consulenza italiane organizzata dalla Scuola e da APCO. E’ stata una occasione per incontrare e confrontarsi con un gruppo di giovani provenienti da tutti i continenti che dopo un percorso di formazione superiore stanno per intraprendere un percorso professionale nel mondo della consulenza. Come raccontano loro ‘An expedition that would turn 15 MSc in Management Consulting and MBA students from every major continent into international job candidates, better prepared to deal with the triumphs and perils of management consulting’. Ci hanno fatto molte domande, puntuali ed interessanti, e hanno mostrato non solo di apprezzare molto  il nostro lavoro, ma anche di saperne cogliere le peculiarità e le criticità.

La loro personale valutazione dello spicchio di Italia che hanno incontrato a Milano è estremamente positiva, come racconta   Preethi, la studentessa indiana che tra le altre ha partecipato al nostro incontro.

Al di là del comprensibile orgoglio per le cose che dicono di noi  (“It was inspiring to note how innovative and process-driven even a boutique consultancy can be and discover the intricacies of client retention thorough relationships, referrals and networking” ), le opinioni degli studenti di Grenoble sulle esperienze di consulenza italiane sono davvero molto confortanti, e ci invitano a continuare nel solco dell’innovazione e della ricerca.

Certo il giudizio degli studenti non sposterà quello di Moody’s …

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Questa volta parliamo di cinema e di un film che parla del Regno Unito poco prima che scoppi la seconda guerra mondiale. Il film è inglese ed australiano, dello scorso anno. E’ un bel film. Perché ne parliamo in questo blog? Perché si parla del mestiere di un logopedista che viene in soccorso del futuro Re d’Inghilterra che ha un problema di balbuzie, un grave problema per chi deve intervenire in pubblico. Tantopiù se il discorso che il re deve tenere riguarda la dichiarazione di guerra nei confronti della Germania. Se siete consulenti, formatori, orientatori, counsellor, assistenti sociali, educatori, tutor, coach, vi consigliamo caldamente di guardarlo.
Si parla di logopedia ma si intende la relazione d’aiuto in ambito professionale. Si parla del riconoscimento del lavoro professionale da parte del cliente (e in questo caso di un cliente d’eccezione), di riconoscimento delle competenze, di acquisizione delle competenze, gestione del setting, transfert, commistione di ruoli, soddisfazione nel lavoro professionale e riconoscimenti. Insomma si parla in generale del lavoro professionale di chi gestisce forme di supporto nella relazione personale. In un modo che emoziona, che tocca questioni vitali, senza retorica e con grande sensibilità.
Un film che vale quanto un manuale sul tema della relazione d’aiuto. Un modo di comunicare che aiuta ad aiutare.

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